L’economia del territorio con le energie rinnovabili

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energie rinnovabili per l'economia del territorio

Venerdì 7 giugno 2019 sono intervenuto durante un dibattito organizzato dal Rotary Club di Atessa Media Val di Sangro sul tema “Economia e Territorio”. Ho posto l’accento sul corretto consumo delle energie rinnovabili.

Secondo la mia esperienza si dovrebbe parlare piuttosto di economia del territorio.
Ecco una sintesi del mio intervento.

L’economia del territorio coincide con i tanto decantati concetti, inevitabilmente simili, di economia sostenibile, di economia etica ed economia sociale: si tratta cioè di agire sul proprio territorio con azioni che abbiano impatti positivi sulla società.
I fautori di questo tipo di economia sono tutte quelle realtà che si impegnano ogni giorno nel recupero del territorio in svariati modi, orientando le proprie attività al risparmio energetico, alla circolarità, all’ottimizzazione delle risorse impiegate e alla “riambientalizzazione” dei suoli abbandonati come ex aree industriali, discariche esaurite o semplicemente terreni abbandonati.

È questo il tempo di agire e attuare l’economia del territorio: uno dei motivi fondamentali è l’attuale crisi strutturale in cui le economie locali versano per effetto del sistema dei prezzi e della cosiddetta globalizzazione della scalabilità dei costi, intesa come quella mentalità volta a creare produzioni sempre più grandi utili ad abbattere i costi.

Attuare l’economia del territorio è semplice: è imperativo rispondere con forza ai vecchi criteri della scalabilità dei costi, imposti da perverse economie consumistiche, con la riduzione dei costi stessi. Essa è possibile anche e soprattutto attraverso un’economia del territorio che impieghi nel modo ottimale la materia e l’energia necessaria per le trasformazioni economiche.

Un importante esempio di attuazione dell’economia del territorio l’ha data il gruppo Solis partendo dall’esperienza nel settore del fotovoltaico e sviluppando la ricerca di tecnologie innovative nel campo del consumo delle energie rinnovabili. Queste sono energie con un potenziale non limitato al mero sfruttamento di contributi pubblici o di conti energia, ma utili anche in campo industriale e al servizio del territorio.

Il polo logistico del freddo ↗ realizzato dalla Solis Spa, prima ad Atessa e dopo a Casoli, nasce da un attento studio sul bilancio energetico dell’impresa e punta al massimo utilizzo delle fonti rinnovabili esistenti con l’obiettivo di aumentare lautoconsumo ↗ di energia disponibile dell’impianto fotovoltaico connesso in rete e contenere i costi di gestione di un azienda energivora.

Applicando il concetto di “riambientalizzazione” e recuperando spazi dismessi si è deciso di agire con la riconversione di un vecchio capannone abbandonato, divenuto discarica, in un polo della logistica del freddo ↗.
Gli interventi sono stati realizzati con l’impiego di materiali, macchinari e tecnologie di posa innovative tali da migliorare l’efficienza energetica delle porzioni di edificio oggetto di intervento.
Agendo in questi modi il territorio ha beneficiato non solo di un incremento di valore derivante dal recupero dell’area degradata, ma anche di ricadute positive a livello occupazionale.
Scommettere sul proprio territorio d’origine ha avuto dunque un effetto moltiplicatore dell’economia del territorio stesso ed ha comportato inoltre un interessante cambio di mentalità e prospettiva circa la risorsa rinnovabile fotovoltaica.

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