
L’irreversibilità economica dei processi industriali di trasformazione è evidente nella distruzione del valore sebbene la materia sia solo trasformata in energia: infatti la risorsa non può essere ricostituita.
Il processo di trasformazione della materia in energia è il classico metodo di produzione per ottenere un prodotto-servizio fruibile: tale metodo, dal punto di vista economico, viene definito lineare.
Una volta ottenuta l’energia non è possibile riottenere la materia (irreversibilità economica): sebbene dal punto di vista scientifico sia solo una trasformazione, dal punto di vista economico la trasformazione diventa irreversibile in valore. In altre parole tutto ciò che si consuma viene perso in termini di valore economico.
La circolarità mitiga l’irreversibilità economica.
Per innestare tale processo di mitigazione è necessario produrre energia consumando il meno possibile la materia, adottando l’efficientamento energetico, il riuso della risorsa e utilizzando l’energia rinnovabile. Per realizzare tutto ciò bisogna creare un flusso di informazioni processate con la conseguente innovazione tecnologica (es. internet of things) e quindi sostenibilità.
L’innovazione tecnologica, internet delle cose e dei luoghi, intesa come la risultante di un processo di interazione delle informazioni orientata alla mitigazione della irreversibilità economica (riordine del disordine), da valore a risorse non più utilizzabili dal punto di vista economico. L’impresa sostenibile diventa così un’effettiva opportunità economica.
L’innovazione diventa la chiave della sostenibilità ambientale chiudendo un’anello virtuoso: informazione, internet of things, mitigazione della irreversibilità economica, attività sostenibile.
La mitigazione dell’irreversibilità della trasformazione economica diventa un processo di adattamento dell’economia alle leggi della natura, sempre orientate alla preservazione e alla continuità della vita; le attività sostenibili colgono l’opportunità economica riattribuendo valore all’energia e alla risorsa naturale.
Questo principio sfata il luogo comune della decrescita felice in quanto qualsiasi attività economica crea valore e quindi si ottiene una crescita riordinata con altrettante opportunità di lavoro, di investimenti, di valorizzazione del capitale umano e dei territori.
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