La rigenerazione rafforza la responsabilità sociale delle imprese

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La rigenerazione rafforza la responsabilità sociale delle imprese

Le strutture economiche circolari si radicano sul concetto di rigenerazione che non riguarda unicamente la gestione delle risorse materiali impiegate per la produzione ma anche la cosiddetta sfera sociale di un’impresa, nel senso del rapporto che questa istaura con la comunità territoriale.

Secondo la logica rigenerativa, quindi, le attività economiche hanno in capo delle concrete e irrinunciabili responsabilità in ambito produttivo e sociale.

Dematerializzazione della produzione
Lato produzione, la rigenerazione passa dalla dematerializzazione, per essere un’impresa sostenibile non basta scegliere risorse rinnovabili. Per affrontare seriamente la transizione energetica il primo passo è risparmiare.
Quando si parla di dematerializzazione della risorsa-energia si intende, quindi, un insieme di processi capaci di soddisfare esigenze produttive e di consumo, usufruendo sempre meno di materia-energia.
Il processo rigenerativo, infatti, prevede un abbassamento progressivo del fabbisogno delle risorse, attraverso varie strategie, che vanno dall’ideazione di prodotti manutenibili alla rinnovabilità della risorsa, per permettere la rivalutazione degli scarti e la valorizzazione dei territori utilizzati.

La necessità della digitalizzazione
Lo strumento per eccellenza che garantisce l’implementazione della capacità di risparmio della risorsa risiede nella digitalizzazione, ovvero nella gestione e fruizione delle reti informative. Tale strumento, che viene modellato secondo le specificità di ciascun tipo di attività imprenditoriale, permette di accelerare il processo di formazione del personale, aumentando il valore del lavoro e la qualifica dello stesso. In questo caso non ci si riferisce ad un processo di specializzazione di tipo settoriale, ma ad una vera e propria trasmissione di un metodo produttivo mirato alla rigenerazione, che permette la costruzione di professionalità versatili e dinamiche capaci di interpretare e attivare, a seconda delle varie esigenze aziendali, azioni precise di miglioramento e di efficientamento.

Vediamo quindi come si inneschi una catena virtuosa che parte dalla scelta di un modello rigenerativo per la propria impresa, passa dalla dematerializzazione della produzione attraverso la digitalizzazione e arriva alla crescita della domanda di lavoro intellettuale e manuale qualificante.

Nell’impresa, l’inclusione sociale passa per la formazione
Questo ci porta a concludere che in un’impresa circolare, per necessità stessa della propria riuscita economica, si investa nella formazione del personale e nella qualità stessa dell’occupazione. Una tipologia siffatta di azienda, quindi, non può che offrire posti di lavoro di alto livello che si basino sulla continua crescita professionale, rivolta non solo alla forza lavoro intellettuale, ma anche a quella tecnica e manuale, al fine di sviluppare capacità sempre più indirizzate ad azioni rigenerative, adatte alla flessibilità e all’innovazione delle attività circolari.

L’impresa rigenerativa, grazie alla formazione è il terreno fertile per una concreta inclusione e condivisione sociale dei valori comunitari e ambientali.
Ci ricolleghiamo quindi al concetto di responsabilità sociale di un’impresa che non passa semplicemente dal livello di occupazione diretta (interna all’azienda) o indiretta (collaborazioni lavorative del territorio, esterne all’impresa) che la stessa fornisce, ma anche dalla sua capacità di formare e assorbire una forza lavoro giovane e interculturale, tramite percorsi di qualificazione.

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