
In questi anni il tema della sostenibilità è diventato sempre più urgente e diffuso. Le dinamiche storiche-politiche danno vita a interpretazioni e determinano le azioni delle persone accanto a noi e nel mondo: ci spingono sempre più a interrogarci sul nostro modo di agire nel rispetto di una nuova etica, ciascuno partendo dal contesto in cui quotidianamente si muove e crea relazioni.
La prima cosa da fare potrà essere quella di porci alcune domande specifiche e personali a tal riguardo.
∙ Che significa essere sostenibili?
∙ Sostenibili verso chi e cosa?
∙ Come possiamo essere realmente sostenibili rispetto al contesto socio-politico in cui viviamo e lavoriamo?
I primi due interrogativi si completano nella misura in cui si è sostenibili sempre verso una dimensione altra, fuori dalla nostra dimensione puramente individuale. Il concetto di sostenibilità si sviluppa nella sua interezza in tre ambiti strettamente intrecciati: la dimensione ambientale, la dimensione economica e la dimensione sociale. Possiamo dirci sostenibili in quanto ci misuriamo all’interno di questi tre segmenti della struttura sociale e politica che, come sappiamo, si
influenzano fra di loro. Ogni azione sostenibile deve rispondere alle esigenze di tutte e tre questi agenti, altrimenti si riduce la sostenibilità a un interesse puramente personale come un hobby o una velleità culturale. Si è sostenibili, quindi, quando si agisce in funzione di un sistema virtuoso che abbia ricadute sull’ambito della tutela ambientale, su uno sviluppo economico equo e sul benessere delle persone.
Per quanto riguarda la terza domanda, ognuno potrà avere una specifica risposta in base al proprio contesto. Le soluzioni sarebbero tante, forse infinite, ma, in questo spazio, ci proponiamo di delineare una “risposta” a quelle persone che vogliono e si impegnano in un’attività di impresa. Ci si riferisce a UN’impresa sostenibile nella misura in cui non ci si può ragionevolmente aspettare una “ricetta” economica universalmente valida e certa; in primo luogo perché l’economia non è una scienza esatta, ma una scienza sociale che, come qualsiasi aspetto della società, muta e si determina di volta in volta a seconda delle forme e delle esigenze che il tempo storico ci impone; in secondo luogo perché non esiste L’impresa sostenibile, ma una possibile risposta imprenditoriale verso una nuova idea di sviluppo.
In questo sito, come in altri ambienti di produzione e riflessione, introduciamo di volta in volta argomenti specifici sulla ricerca bio-economica di impresa, rivolti in particolar modo alle piccole e medie aziende o a coloro che vorrebbero aprire una Start-up. Non esiste un settore economico “corretto” per essere sostenibili: si può essere sostenibili con un’attività agro-alimentare, tessile, di servizi di trasporto, di logistica, educativa, sociale, etc. Ciò che fa la differenza è il modello di sviluppo innestato nel DNA di tale attività: l’efficienza, la cura dell’ambiente, in particolar modo del proprio territorio, e della comunità con cui lavoriamo, collaboriamo e viviamo devono essere dei piani prospettici con cui è possibile declinare un asse visivo comune. Una vision di condivisione, per essere concreta, deve inserirsi in uno spazio di azione abbastanza circoscritto, ovvero il territorio e la comunità in cui è inserita l’attività; in altre parole deve rispondere a una esigenza di prossimità. La prossimità di azione rimanda, con una eco più forte, a una chiamata di responsabilità: la responsabilità verso l’ambiente in cui viviamo e le relazioni per cui viviamo.
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