
La transizione energetica, intesa nella sua concretezza, si accompagna imprescindibilmente ad un cambio di rotta culturale e sociale a cui le aziende che iniziano un percorso di sostenibilità sono chiamate a rispondere.
Le aziende, infatti, sono il motore dell’economia e quindi devono essere gli attori principali della transizione energetica.
Le imprese per essere sostenibili hanno bisogno di una policy e di organizzazioni interne definite e orientate chiaramente verso valori che rispondono alle esigenze territoriali e sociali.
L’impresa ha di fatto la responsabilità di sviluppare benessere nel territorio in cui si radica e questo obiettivo deve orientare le scelte manageriali.
Per questa ragione è fondamentale mettere al centro le possibilità di crescita della risorsa umana del territorio, tramite l’alto potenziale occupazionale (condizione imprescindibile per un benessere sociale diffuso), ed i processi di trasformazione all’avanguardia e differenziati, che coprano tutti gli aspetti del processo produttivo: dalla progettualità, passando per la produttività e consumo, fino al riciclo.
Così si è pronti alla trasformazione della cultura della governance, secondo una conduzione che si auto-valuti e valuti in un processo ante, inter e post, ciascuna azione scelta e realizzata.
RESPONSABILITÀ SOCIALE
Alla luce dell’interpretazione degli obiettivi aziendali, è possibile individuare le necessarie competenze manageriali partendo da tre fondamentali ambiti di gestione: gestione del personale, cicli produttivi, e investimenti.
La capacità di un’efficacia gestione del personale è alla base della buona e duratura crescita economica dell’attività.
È necessario creare occupazione dignitosa che permetta la professionalizzazione e l’integrazione di competenze, attraverso la valorizzazione del potenziale umano.
Questo avviene anche attraverso l’organizzazione efficiente e dinamica del personale all’interno dei processi produttivi ma soprattutto con lo sviluppo di percorsi di formazione e ricerca. Il benessere del lavoratore deve essere considerato alla base di una concreta cooperazione sociale volta alla condivisione di know-how e dei valori culturali propri dello sviluppo sostenibile con le comunità territoriali.
L’impresa non è solo del soggetto economico ma è delle persone che ci lavorano e di tutti gli altri stakeholders coinvolti, compresa l’intera comunità.
DEMATERIALIZZAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
L’economia della rigenerazione lega concretamente la dimensione “materiale” e quella “sociale” e si basa su una progettualità produttiva che mira alla progressiva dematerializzazione della risorsa materica prima.
La dematerializzazione consiste in un insieme di processi capaci di soddisfare esigenze produttive e di consumo, usufruendo sempre meno di risorse prime. Il processo rigenerativo, infatti, prevede un abbassamento progressivo del fabbisogno delle risorse naturali, attraverso varie strategie, che vanno dall’ideazione di prodotti manutenibili alla rinnovabilità della risorsa, per permettere la rivalutazione degli scarti e la valorizzazione dei territori utilizzati. Non basta solo preferire risorse rinnovabili; alla base c’è anche la necessità di risparmiare.
Lo strumento per eccellenza che garantisce l’implementazione della capacità di risparmio della risorsa prima risiede nella digitalizzazione, ovvero nella gestione e fruizione delle reti informative.
La dematerializzazione della risorsa prima è fortemente dipendente da processi IT e consente di riutilizzare la risorsa materica seconda mediante una maggiore condivisione di utilizzo da parte del consumatore ed un maggiore impiego di lavoro tecnico-manuale ed intellettuale.
Un processo così complesso ed essenziale per un’azienda sostenibile, necessita infatti di uno sforzo di capitale umano sempre più ingente e soprattutto sempre più formato. La formazione infatti è uno dei settori primari dove un’impresa sostenibile deve investire e in questa risiede anche uno degli aspetti più importanti della responsabilità sociale dell’impresa. Infatti, è nella qualità e nella continuità della formazione che è pensabile una concreta inclusione e condivisione sociale dei valori comunitari e ambientali.
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